Emilia Romagna – Incentivi alle imprese per la rimozione dei manufatti contenenti amianto

La Regione Emilia Romagna ha pubblicato un bando volto a incentivare la rimozione dei manufatti contenenti amianto.

Possono partecipare le imprese di qualsiasi dimensione e sono finanziabili progetti relativi alla rimozione e smaltimento di manufatti contenenti amianto, presenti in immobili in cui si svolgono attività produttive, terziarie e commerciali dell’impresa richiedente, sede di lavoro per i soggetti addetti a tali attività.

L’intervento dovrà avere un costo complessivo ammissibile di almeno €15.000 per le spese di rimozione e smaltimento dell’amianto (esclusi quindi i costi di ricostruzione) e dovrà riguardare immobili localizzati sul territorio della Regione Emilia-Romagna. Hanno priorità i progetti che presentano almeno una delle due seguenti caratteristiche:

  • Vicinanza dell’edificio da bonificare inferiore a 800 metri in linea d’aria, da recettori sensibili quali scuole o ospedali;
  • Contestuale installazione di impianto fotovoltaico. L’impianto fotovoltaico dovrà essere installato presso la medesima unità locale, area/sito produttivo, commerciale o artigianale di cui fa parte l’edificio da bonificare e dovrà essere installato dopo la data di presentazione della prenotazione online ed entro 24 mesi dalla data di concessione del contributo.

Il contributo è del 50% per le PMI e del 35% per le Grandi Imprese. Tale contributo è al 50%  a fondo perduto e al 50% tramite finanziamento con un tasso pari allo 0,5%.

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Unioncamere ER – Bando Digital Export 2023

Il sistema camerale emiliano-romagnolo e la Regione Emilia Romagna hanno pubblicato il bando Digital Export 2023 volto a raggiungere i seguenti obiettivi:

– sostenere percorsi di internazionalizzazione e di promo-commercializzazione delle imprese e del sistema regionale, contribuendo ad accrescere il numero delle imprese esportatrici e i volumi complessivi dei volumi esportati;

– supportare le imprese per accedere ai servizi offerti dagli strumenti digitali e/o per consolidare il loro utilizzo;

– realizzare analisi e chiavi di lettura innovative relative all’internazionalizzazione delle imprese regionali e della politica promozionale regionale.

Possono presentare progetti le micro, piccole e medie imprese con sede in Emilia Romagna con codice ATECO primario e/o secondario appartenente alla classificazione ATECO C – Attività manifatturiere (dalla 10 alla 33).

I progetti devono essere rivolti ad un massimo di 2 Paesi esteri tra loro omogenei per similarità nella tipologia di settori target o contiguità geografica (sono escluse le aree geografiche) ed articolati in almeno 2 ambiti di attività tra quelli elencati:

  • lo sviluppo delle competenze interne attraverso l’utilizzo in impresa di T.E.M. Temporary Export Manager e D.E.M. Digital Export Manager, in affiancamento al personale aziendale (minimo 4 mesi);
  • la realizzazione di incontri B2B e B2C in presenza o virtuali a distanza, in Italia o all’estero, con operatori dei Paesi target individuati nel progetto;
  • la partecipazione a fiere e convegni specialistici a carattere internazionale;
  • la realizzazione di attività di marketing digitale attraverso uno o più canali digitali: posizionamento sui motori di ricerca, digital advertising (incluse sponsorizzazioni durante un evento), SEO (Search Engine Optimization), SEM (Search Engine Marketing), D.E.M. (direct E-mail Marketing). Da realizzare esclusivamente tramite società esterne.
  • avvio e lo sviluppo della gestione di business on line attraverso l’utilizzo e il corretto posizionamento su piattaforme: quote di adesione a vetrine/piattaforme digitale/al posizionamento su piattaforme/marketplace/sistemi di smart payment internazionali per l’avvicinamento della gestione di business on line; realizzazione di landing page;
  • la traduzione dei contenuti del sito web aziendale nella lingua estera del/i Paese/i target di progetto, purché finalizzati allo sviluppo di attività di promozione;
  • il potenziamento dei materiali promozionali e di marketing nella lingua estera del/i Paese/i target di progetto.

Il contributo a fondo perduto è pari al 50% delle spese ammissibili fino a un massimo di 10.000€.

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Regione Emilia Romagna – Sostegno a progetti di internazionalizzazione delle PMI, Consorzi e aggregazioni di PMI

La Regione Emilia Romagna concede contributi a fondo perduto per favorire l’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese, i consorzi e le aggregazioni di PMI.

Sono ammissibili gli interventi finalizzati a realizzare percorsi di internazionalizzazione che abbiano come obiettivo un’area geografica omogenea e che si avvalgano di consulenze, partecipazione a fiere o eventi promozionali nei paesi obiettivo, azioni di marketing digitale e realizzazione di materiale promozionale.

I progetti devono obbligatoriamente comprendere interventi di tipo consulenziale (a, b, d).

Sono ammissibili esclusivamente le  seguenti tipologie di spesa:

a) ASSESSMENT: consulenze finalizzate all’accrescimento delle potenzialità del beneficiario attraverso servizi di analisi e orientamento specialistico, anche di avvicinamento ai servizi digitali e virtuali; preparazione di un piano export digitale; preparazione di un piano di sviluppo sui mercati obiettivo del progetto (sono esclusi i meri studi di mercato);

b) TEMPORARY EXPORT MANAGER e/o DIGITAL EXPORT MANAGER: sviluppo delle competenze interne attraverso l’utilizzo da parte del beneficiario di un TEM o DEM;

c) MARKETING DIGITALE: realizzazione di campagne di marketing digitale o di vetrine digitali in lingua estera, promozione del sito attraverso strumenti quali search engine optimization, search engine marketing o altre metodologie simili, compreso il monitoraggio e la reportistica dei risultati;

d) CONSULENZA PER BUSINESS ON LINE: consulenza e assistenza tecnica per l’avvio e sviluppo della di attività di promozione e commercializzazione on line b2b e b2c (consulenza e formazione per l’utilizzo di piattaforme/ marketplace/ sistemi di smart payment internazionali );

e) MATERIALE PROMOZIONALE: realizzazione di video, realizzazione di cataloghi, repertori, dépliant, altri materiali (anche digitali) redatti in lingua diversa dall’Italiano, per un valore massimo di € 3.000;

f) FIERE INTERNAZIONALI: partecipazione da parte del beneficiario a fiere all’estero o in Italia, in questo caso solo a fiere con qualifica Internazionale, svolte in presenza o in modalità virtuale. – Nel caso di fiere in presenza saranno ammessi i seguenti costi: affitto spazi, noleggio allestimento (incluse le spese di progettazione degli stand), gestione spazi, trasporto merci in esposizione e assicurazione delle stesse, ingaggio di hostess/interpreti. – Nel caso di fiere virtuali saranno ammessi i seguenti costi: iscrizione alla fiera e ai relativi servizi, accordi onerosi con media partners, spese di spedizione dei campionari.

g) B2B ED EVENTI: adesione da parte del beneficiario a eventi promozionali, incontri di affari, b2b in forma fisica o virtuale, collettivi e di livello internazionale, organizzati da soggetti terzi con comprovata esperienza in ambito internazionale . Sono ammesse in questa tipologia le spese di consulenza finalizzate alla realizzazione di incontri d’affari (B2B) e i costi per l’affitto di spazi per la loro organizzazione e realizzazione. Le voci di spesa ammissibili per B2B ed eventi sono le medesime elencate per le fiere internazionali.

h) COSTI GENERALI per la definizione e gestione del progetto, compreso la formazione del personale per l’acquisizione delle nuove competenze richieste per effetto dell’implementazione del progetto di internazionalizzazione. Tale spesa è riconosciuta applicando un tasso forfettario del 7% della somma delle voci di spesa indicate nelle lettere dalla a) alla g);

i) Esclusivamente per le aggregazioni (ATI/ATS e Reti di imprese) e per i Consorzi, COSTI DI PERSONALE per la gestione e il coordinamento del progetto

Il contributo regionale sarà concesso a fondo perduto nella misura del 50% delle spese ritenute ammissibili. Il contributo regionale non potrà comunque superare:

– il valore di € 60.000,00 per i partecipanti in forma singola;

– il valore di € 150.000,00 per ATI/ATS, Reti e per i Consorzi.

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CCIAA Bologna – Voucher Digitali 4.0 2021

La CCIAA di Bologna al fine di promuovere la diffusione della cultura e della pratica digitale nelle Micro, Piccole e Medie Imprese, di tutti i settori economici attraverso il sostegno economico alle iniziative di digitalizzazione, anche finalizzate ad approcci green oriented del tessuto produttivo, ha pubblicato un bando volto a concedere voucher di 10.000€.

Sono ammissibili le spese per:

a) servizi di consulenza e/o formazione relativi a una o più tecnologie . Tali spese devono rappresentare almeno il 30% dei costi ammissibili. (ammessi fornitori quali Start-up innovative, centri di ricerca, incubatori, FABLAB, centri di trasferimento tecnologico 4, innovation manager, altri fornitori che autocertifichino almeno 3 progetti negli ultimi 3 anni sulle tecnologie I4.0).

b) acquisto, canoni e noleggi di beni e servizi strumentali, inclusi dispositivi e spese di connessione, funzionali all’acquisizione delle tecnologie abilitanti. I canoni e i noleggi sono ammissibili se riferiti e pagati nel periodo di competenza del  bando . Sono esclusi i costi per leasing finanziario.

c) spese per l’abbattimento degli oneri di qualunque natura (quali spese di istruttoria, interessi, premi di garanzia, ecc.) relativi a finanziamenti, anche bancari, per la realizzazione di progetti di innovazione digitale riferiti agli ambiti tecnologici . Tali spese non possono superare il limite del 10% del costo totale del progetto finanziato.

La dimensione minima dei progetti è di €5.000,00 e il contributo massimo è del 50% dell’investimento fino a 10.000€.

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“La finanza agevolata può aiutare la crescita”

I soci della New Consult srl, l’ing. Dino Graziano De Leo e il dott. Gennaro Napolitano, sono stati intervistati da “Il Resto del Carlino” sugli incentivi messi a disposizione per il rilancio delle imprese a seguito dell’emergenza sanitaria da Covid-19.

Tanti gli spunti interessanti, soprattutto per quanto riguarda le imprese impegnate a investire in innovazione, ricerca, ambiente ed energia. Di seguito, il contenuto dell’intervento:

New Consult vi spiega il credito d’imposta per la formazione 4.0

Come fruire del credito d’imposta per le spese del personale per la formazione e quali sono le condizioni per la sua applicazione

 

Una delle interessanti novità degli emendamenti della Legge di Bilancio 2019 vi è la fruizione del credito d’ imposta finalizzata all’acquisizione o al consolidamento delle conoscenze delle tecnologie previste dal Piano nazionale Industria 4.0.

L’obiettivo è quello di incoraggiare le imprese a investire nella formazione del personale nelle materie aventi a oggetto le tecnologie rilevanti per il processo di trasformazione tecnologica e digitale.

Innovare significa anche dedicare risorse e tempo all’aggiornamento del proprio personale in linea con le emergenti esigenze e novità tecnologiche presenti sui propri mercati di riferimento.

New Consult vi segnala che esistono misure di finanza agevolata che mettono a disposizione degli imprenditori agevolazioni finanziarie e contributi finalizzati alla formazione aziendale.

 

Vediamo nel dettaglio cosa prevede la misura!

Benefici

  • Credito d’imposta del 40% delle spese relative al personale dipendente impegnato nelle attività di formazione ammissibili, limitatamente al costo aziendale riferito alle ore o alle giornate di formazione, sostenute nel periodo d’imposta agevolabile e nel limite massimo di 300.000 euro per ciascun beneficiario
  • Sono ammissibili al credito d’imposta anche le eventuali spese relative al personale dipendente ordinariamente occupato in uno degli ambiti aziendali individuati nell’allegato A della legge n. 205 del 2017 e che partecipi in veste di docente o tutor alle attività di formazione ammissibili, nel limite del 30% della retribuzione complessiva annua spettante al dipendente.
  • La misura è applicabile alle spese in formazione sostenute nel periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2017.

A chi si rivolge

  • Imprese residenti nel territorio dello Stato Italiano
  • Enti non commerciali residenti svolgenti attività commerciali rilevanti ai fini del reddito d’impresa.
  • Imprese residenti all’estero con stabili organizzazioni sul territorio italiano

Come fare domanda

Si accede in maniera in fase di redazione del bilancio, con successiva compensazione mediante presentazione del modello F24 in via telematica all’Agenzia delle Entrate.
Rendicontazione contabile certificata.
Obbligo di conservazione di una relazione che illustri le modalità organizzative e i contenuti delle attività di formazione svolte.

 

New Consult è il vostro partner ideale, per la preparazione della pratica e per la ricerca di finanziamenti e agevolazioni per i vostri investimenti.

Non aspettare, guadagna tempo e contattaci
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Regione Emilia Romagna – Contributi a fondo perduto per gli investimenti produttivi.

La Regione Emilia Romagna al fine di incentivare gli investimenti produttivi delle PMI concede contributi a fondo perduto fino ad un massimo di 150.000 euro.

Gli interventi devono riguardare investimenti produttivi ad alto contenuto tecnologico che favoriscano l’innovazione di processo, di prodotto o di servizio e abbiano ricadute positive su uno o più dei seguenti aspetti:

– il miglioramento dei tempi di risposta e di soddisfacimento delle esigenze dei clienti;

– il supporto all’adozione delle tecnologie abilitanti nei processi produttivi;

– la riduzione degli impatti ambientali dei sistemi produttivi, anche attraverso:
o interventi di riduzione del consumo di materie prime ed altre risorse ;
o interventi di riduzione dei consumi energetici aziendali (non sono ammessi impianti di produzione di energia, anche rinnovabile);
o interventi di riduzione dell’impiego di sostanze pericolose;
o interventi di riduzione di rifiuti;
o interventi di riduzione delle emissioni inquinanti;
o Interventi che favoriscano il reimpiego, degli scarti di produzione;

– Il miglioramento della sicurezza delle imprese e dei luoghi di lavoro.

Sono ammissibili le spese di acquisto di macchinari, beni strumentali, attrezzature, impianti funzionali alla realizzazione del progetto beni intangibili quali brevetti, marchi, licenze e know how atte ad ottimizzare i processi produttivi industriali; acquisto di hardware, software, licenze per l’utilizzo di software, servizi di cloud computing; spese per opere murarie ed edilizie (fino ad un massimo del 5%) e acquisizioni di servizi di consulenza specializzata per la realizzazione del progetto e per la presentazione e gestione della domanda di contributo.

Gli investimenti devono essere realizzati tramite il ricorso a finanziamenti a medio/lungo termine erogati dal sistema bancario e creditizio e in sinergia con gli interventi di garanzia diretta da parte del sistema regionale dei confidi.

La Regione interviene con un contributo a fondo perduto pari al 20% degli investimenti.

E’ prevista una maggiorazione del 5% per le imprese in possesso del rating di legalità,  per le imprese femminili/giovanili e per i progetti che prevedano un incremento occupazionale.

Il contributo è aumentato di un ulteriore 10% nel caso in cui le sedi operative o unità locali oggetto degli interventi siano localizzate nelle aree montane della Regione o nelle aree svantaggiate.

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Regione Emilia Romagna – Promozione export e partecipazione a eventi fieristici

La Regione Emilia Romagna, al fine di aumentare la penetrazione commerciale all’estero delle imprese della regione, concede contributi a fondo perduto fino a 100.000 euro.

Il bando prevede due linee di intervento:

Tipologia AAzioni per imprese non esportatrici o esportatrici non abituali.

La linea A finanzia percorsi strutturati, a partire da un piano export, su un massimo di due paesi scelti dall’impresa.

Sono ammissibili le spese relative a:

Consulenze esterne finalizzate a valutare e sviluppare le capacità e potenzialità dell’impresa per affrontare un percorso di internazionalizzazione, anche predisponendo un piano export; valutare la fattibilità di azioni di internazionalizzazione su determinati mercati, inclusi gli studi di settore (purché strettamente mirati alla produzione dell’impresa richiedente); contribuire alla realizzazione di un percorso di internazionalizzazione, e a rafforzare l’organizzazione dell’impresa; ricercare potenziali clienti o distributori in particolare sui mercati esteri e assistere l’impresa nella realizzazione di incontri d’affari; sviluppare un sito internet aziendale in lingua estera e pubblicizzarlo tramite internet.

Temporary export Manager;

– Certificazioni per l’export: cioè le consulenze esterne finalizzate a ottenere le certificazioni di prodotto o aziendali necessarie all’esportazione sui mercati internazionali indicati dal progetto o individuati nel corso del suo svolgimento;

– Partecipazione come espositori ad un massimo di 2 fiere;

Tipologia BPartecipazione a fiere internazionali

La tipologia B supporta progetti finalizzati alla penetrazione di mercati esteri attraverso le partecipazioni fieristiche all’estero. L’iniziativa prevede la partecipazione a minimo tre fiere di qualifica internazionale e nazionale all’estero.

Sono ammissibili le spese relative a:

– Partecipazione come espositori ad almeno 3 fiere all’estero con qualifica internazionale o nazionale;

–  Servizi di consulenza prestati da consulenti esterni: cioè servizi prestati da consulenti (non dipendenti dall’impresa o non soci della medesima impresa o di società ad essa collegate o associate) finalizzati a ottenere certificazioni per l’export (certificazioni di prodotto o aziendali necessarie all’esportazione sui mercati internazionali indicati dal progetto); ottenere la registrazione del proprio o dei propri marchi sui mercati internazionali indicati dal progetto; ricercare potenziali clienti o distributori e assistere l’impresa nella realizzazione di incontri d’affari contestualmente alle partecipazioni fieristiche; organizzare eventi promozionali all’estero.

 

Per la tipologia A sono previsti contributi a fondo perduto fino al 40% delle spese ammissibili e fino a 100.000 euro.

Per la tipologia B sono previsti contributi a fondo perduto fino al 30% delle spese ammissibili fino ad u massimo di 30.000 euro.

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Regione Emilia Romagna – In arrivo due nuovi bandi dal Por Fesr 2014-2020

La Regione Emilia Romagna ha annunciato la prossima uscita di due bandi a valere sul Por-Fesr 2014-2020, che affronteranno i temi dell’internazionalizzazione delle imprese e dello sviluppo delle Start-up innovative.

Il bando sull’internazionalizzazione (10 milioni di euro) è finalizzato a sostenere i processi di internazionalizzazione di piccole e medie imprese che non hanno mai affrontato, o solo saltuariamente, i mercati esteri.

Il bando apre il 15 marzo 2016 e resterà aperto per tutto l’anno. Saranno sostenuti progetti dal valore minimo di 50 mila euro con un contributo pari al 50% del costo, fino a un massimo di 100 mila euro per le imprese singole e fino a 400 mila euro per le reti d’impresa. Sono ammesse a partecipare al bando le imprese con un milione di euro di fatturato.

Alle start up innovative il Por Fesr destina in questo primo bando 6 milioni di euro sia per supportare la nascita di nuove imprese a elevato contenuto di conoscenza che per progetti di espansione di quelle già esistenti. Il bando aprirà il 1° marzo fino al 30 settembre. Potranno presentare domanda le start up tecnologiche per sviluppare i risultati di attività di ricerca, le start up digitali dell’industria creativa, del wellness e dell’innovazione sociale e dei servizi ad alta intensità di conoscenza.

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Regione Emilia Romagna – Progetti di ricerca industriale strategica in ambito energetico

La Regione Emilia-Romagna intende valorizzare il ruolo dei laboratori e centri della Rete Regionale dell’Alta Tecnologia, come punto di riferimento del sistema regionale di innovazione e fattore cruciale per lo sviluppo del sistema produttivo anche nell’ambito energetico.

In particolare il bando punta a promuovere la realizzazione di progetti strategici di ricerca industriale rivolti a sviluppare nuovi prodotti e tecnologie per:

  • nuovi sistemi di microgenerazione termica ed elettrica;
  • sistemi di telecontrollo, riqualificazione e miglioramento dell’efficienza energetica negli edifici;
  • sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili;
  • sistemi di stoccaggio dell’energia;
  • riqualificazione delle infrastrutture energetiche nell’ottica delle smart grid

Possono partecipare al bando i raggruppamenti che comprendono laboratori di ricerca accreditati dalla Regione Emilia-Romagna.
Inoltre possono far parte del raggruppamento anche:
a) i centri per l’innovazione accreditati dalla Regione Emilia-Romagna;
b) altri centri e strutture operanti per il trasferimento tecnologico;
c) altri organismi di ricerca non accreditati ;
d) soggetti di natura pubblica o organizzazioni no profit configurabili come stakeholders del progetto e dei risultati previsti, in particolare Comuni ed altre amministrazioni locali.

I soggetti di cui ai punti c. e d. possono avere sede anche al di fuori del territorio regionale per una compartecipazione fino al10% alle spese del progetto.

L’inizio delle attività progettuali è stabilito convenzionalmente al 01/06/2016 e dovranno concludersi entro il 31/05/2018.

Il contributo massimo concedibile è di 1.000.000 euro fino al 70% per ricerca e sviluppo e fino al 100% per la diffusione e valorizzazione.

Fonte: Regione Emilia Romagna