Transizione 5.0 – Pubblicato il tanto atteso decreto attuativo lunedì 29 Luglio 2024

Transizione 5.0 – Pubblicato il tanto atteso decreto attuativo

E’ stato finalmente pubblicato il testo del decreto attuativo del tanto atteso Piano Transizione 5.0.  L’incentivo consente di ottenere crediti di imposta con aliquote fino al 45%, a sostegno degli investimenti in beni strumentali 4.0 che consentano di raggiungere significativi risultati in termini di riduzione dei consumi energetici.

Per accedere all’incentivo è necessario:

  • Effettuare un investimento in almeno uno dei beni strumentali materiali e immateriali previsti agli allegati A e B del piano Transizione 4.0. Anche in questo caso si prevede che i beni devono essere interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura.
  • Questi beni devono essere inseriti in un progetto di innovazione che consenta di ottenere una riduzione dei consumi energetici pari ad almeno il 3% dei consumi energetici della struttura produttiva localizzata nel territorio nazionale oppure ad almeno il 5% dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento.

L’allegato B, quello dedicato ai software, viene ampliato, prevedendo l’ammissibilità agli incentivi anche per:

  • software, i sistemi, le piattaforme o le applicazioni per l’intelligenza degli impianti che garantiscono il monitoraggio continuo e la visualizzazione dei consumi energetici e dell’energia autoprodotta e autoconsumata, o introducono meccanismi di efficienza energetica, attraverso la raccolta e l’elaborazione dei dati anche provenienti dalla sensoristica IoT di campo (Energy Dashboarding);
  • i software relativi alla gestione di impresa se acquistati unitamente ai software, ai sistemi o alle piattaforme di cui alla lettera a).

La norma prevede, inoltre, un credito di imposta per sistemi di autoproduzione e autoconsumo di energia e formazione.

Nel primo caso, le spese possono essere inserite solamente in un progetto di innovazione che prevede l’acquisto di beni strumentali.

Per quanto riguarda le spese per la formazione del personale (erogata esclusivamente da soggetti esterni), sono ammesse:

  • se sono finalizzate all’acquisizione o al consolidamento delle competenze nelle tecnologie rilevanti per la transizione digitale ed energetica dei processi produttivi;
  • nel limite del 10% degli investimenti effettuati nei beni strumentali;
  • fino a un massimo di 300 mila euro.

Le aliquote di base del credito d’imposta, laddove l’investimento consegua una riduzione non inferiore al 3% dei consumi energetici della struttura produttiva localizzata nel territorio nazionale o, in alternativa, una riduzione non inferiore al 5% dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento, sono:

  • 35% per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
  • 15% per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro;
  • 5% per la quota di investimenti oltre i 10 milioni di euro e fino al limite massimo di costi ammissibili pari a 50 milioni di euro per anno per impresa beneficiaria.

Le aliquote del credito d’imposta, laddove l’investimento consegua una riduzione superiore al 6% dei consumi energetici della struttura produttiva localizzata nel territorio nazionale o, in alternativa, di riduzione superiore al 10% dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento:

  • 40% per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
  • 20% per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro;
  • 10% per la quota di investimenti oltre i 10 milioni di euro e fino al limite massimo di costi ammissibili pari a 50 milioni di euro per anno per impresa beneficiaria.

Nel caso in cui l’investimento consegua una riduzione superiore al 10% dei consumi energetici della struttura produttiva localizzata nel territorio nazionale o, in alternativa, di riduzione superiore al 15% dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento, le aliquote diventano:

  • 45% per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
  • 25% per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro;
  • 15% per la quota di investimenti oltre i 10 milioni di euro e fino al limite massimo di costi ammissibili pari a 50 milioni di euro per anno per impresa beneficiaria.

Il testo della norma spiega che per calcolare la riduzione dei consumi occorre:

  • riproporzionare i conteggi su base annuale;
  • fare riferimento ai consumi energetici registrati nell’esercizio precedente a quello in cui si effettuano gli investimenti, al netto delle variazioni dei volumi produttivi e delle condizioni esterne che influiscono sul consumo energetico.

Per accedere all’incentivo, è prevista una procedura articolata che prevede i seguenti passaggi:

  • Le imprese dovranno presentare al GSE la certificazione ex ante, che attesta le caratteristiche del progetto di investimento e i risultati conseguibili, nonché la comunicazione ex ante con la descrizione del progetto di investimento e il costo dello stesso;
  • Entro 30 giorni, l’impresa deve comunicare di aver iniziato l’investimento e aver versato almeno un acconto pari al 30%. In base a tali comunicazioni è determinato l’importo del credito d’imposta utilizzabile, nel limite massimo di quello prenotato. Saranno quindi ammesse variazioni in diminuzione (es. minori investimenti o minor risparmio) ma non in aumento.
  • Al termine dell’investimento l’impresa si rivolge nuovamente al GSE inviando una comunicazione di completamento dell’investimento corredata dalla certificazione ex post e da una certificazione contabile rilasciata da un revisore esterno.
  • Entro dieci giorni dalla presentazione della comunicazione di completamento, il GSE, verificati il corretto caricamento dei dati e la completezza dei documenti e delle informazioni rese e il rispetto del limite massimo di costi ammissibili, comunica all’impresa l’importo del credito d’imposta utilizzabile in compensazione, che non può in ogni caso eccedere l’importo del credito d’imposta prenotato.

Le certificazioni dovranno essere rilasciate da un tecnico indipendente, a prescindere dall’ammontare dell’investimento ed è possibile per le piccole e medie imprese considerare nel totale anche le spese di certificazione fino ad un massimo di 10.000€.

La fruizione del beneficio sarà in un unica soluzione ma non automatica. E’, infatti, necessario attendere il decreto di concessione da parte del MIMIT e le risorse saranno definite e valorizzate mediante un contatore specifico.

Per la piena operatività della misura, bisogna attendere l’apertura del portale del GSE e la pubblicazione di una circola esplicativa che avverrà “a giorni”.

Per ulteriori informazioni, non esitate a contattarci.