SIMEST ha pubblicato un bando volto a sostenere la competitività internazionale delle imprese italiane con interessi strategici nel continente africano, sostenendone gli investimenti produttivi e commerciali, anche per digitalizzazione e sostenibilità, e le spese per la formazione e l’inserimento in azienda del personale locale.
Possono partecipare le imprese di qualsiasi dimensione su tutto il territorio nazionale con almeno due bilanci depositati che siano stabilmente presenti o esportino o si approvvigionino nel continente africano, o che siano stabilmente fornitrici delle predette imprese (presenza di una sede produttiva o commerciale in africa o esportazioni del 2% del fatturato o importazioni pari al 2% o forniture pari al 10% del fatturato alle imprese con presenza in Africa).
Sono ammissibili le seguenti spese:
a) Almeno il 60% dell’Intervento Agevolativo: Spese per investimenti volti a rafforzare la propria solidità patrimoniale, anche in Italia. Tali investimenti dovranno risultare nell’attivo patrimoniale alle voci immobilizzazioni materiali e immateriali (esclusa la voce “avviamento”).
Tra le spese ammissibili rientrano, a titolo esemplificativo e non esaustivo:
– acquisto/leasing finanziario di macchinari, apparecchiature ad uso produttivo, impianti e beni strumentali o potenziamento/riconversione di beni produttivi e strumentali esistenti;
– tecnologie hardware e software, incluso il potenziamento o riconversione di tecnologie esistenti;
– integrazione e sviluppo digitale dei processi aziendali; realizzazione/ammodernamento di modelli organizzativi e gestionali in ottica digitale;
– implementazioni e gestione di sistemi di disaster recovery, business continuity e blockchain;
– investimenti in attrezzature tecnologiche, programmi informatici e contenuti digitali;
– spese per investimenti legate all’industria 4.0 e 5.0 (es. cyber security, big data e analisi dei dati, cloud e fog computing, simulazione e sistemi cyberfisici, sistemi di visualizzazione, realtà virtuale e realtà aumentata, robotica avanzata e collaborative, manifattura additiva, internet delle cose e delle macchine);
– spese di investimento per l’effettuazione di un inserimento in un Paese Africano, tramite l’acquisto di una nuova struttura/immobile/fabbricato anche produttiva o il potenziamento di una struttura esistente in un Paese africano;
– spese per investimenti per la sostenibilità ambientale e sociale, anche in Italia (es. efficientamento energetico, idrico, mitigazione impatti climatici, ecc.).
b) Fino al 40% dell’Intervento Agevolativo: Spese strettamente connesse alla realizzazione degli investimenti di cui al punto a), tra cui:
– spese per la formazione professionale in Italia o in Africa di personale africano;
– spese per l’affitto e per l’allestimento di strutture (es. ufficio, showroom, corner commerciale, negozio e della eventuale struttura destinata alla formazione del personale africano);
– spese di viaggio, ingresso (incluse eventuali spese per le pratiche di regolarizzazione in Italia) e soggiorno in Italia di personale africano per assunzione, dopo eventuale formazione, se non già effettuata in loco;
– spese promozionali, spese per certificazioni, omologazioni di prodotto.
c) Spese consulenziali professionali per le verifiche di conformità alla normativa ambientale nazionale;
d) Spese per consulenze finalizzate alla presentazione e gestione della richiesta di Intervento Agevolativo e alle asseverazioni rese dal Revisore per un valore fino a un massimo del 5% dell’importo deliberato.
L’agevolazione consiste in un finanziamento di 6 anni ad un tasso dello 0,511% e un contributo a fondo perduto pari al 10%.
L’importo massimo dell’Intervento Agevolativo che può essere richiesto è pari al minore tra:
- il 35% dei ricavi medi risultanti dagli ultimi due Bilanci (voce A1 del conto economico)
- € 500.000 per le Micro Imprese; € 2.500.000 per le PMI e start up innovative; € 5.000.000 per le Altre imprese
- Importo minimo pari a € 10.000.
Per ulteriori informazioni, non esitate a contattarci.